Encuentran en Roma una estatua de Zeus y retratos de la familia del emperador Severo

El descubrimiento se ha producido en una villa romana que se localizó en junio del año pasado cerca de la Vía Anagnina, en un espacio dedicado a parque público, en el municipio X a las afueras de Roma. Un grupo de empresarios ha financiado la excavación con una dotación de 100.00 euros, que ha permitido este hallazgo.
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Las esculturas realizadas en mármol, están datadas en el siglo III y su conservación es excelente, se enterraron en un pozo con mucho cuidado, poniendo toba y gravilla para protegerlas.

La excavación de la villa, ya despojada de columnas y otras piezas de valor, una vez estudiada y documentada será cubierta de nuevo, en espera de nueva financiación para su puesta en valor.

 

Un "hallazgo extraordinario que arroja nueva luz sobre los asentamientos en la periferia de Roma durante la era del Imperio", según señaló hoy el vicesecretario en el Ministerio de Cultura italiano, Francesco Giro.

Se trata "sin duda alguna de uno de los hallazgos más importantes de los últimos años que se realiza a las afueras de la Ciudad Eterna", agregó. Las estatuas proceden seguramente de una casa de un
funcionario de alto rango romano.

Las piezas serán ahora expuestas en las Termas de Diocleciano, donde podrán ser contempladas por el público, aunque antes tendrán que ser sometidas aun proceso de restauración y conservación.

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La statua di Zeus e cinque teste imperiali ecco il "miracolo" sulla via Anagnina

 

I reperti del III secolo dopo Cristo sono affiorati lunedì mattina durante gli scavi, finanziati da un gruppo di imprenditori, su una villa romana ritrovata in un'area di verde pubblico. L'emozione del ritrovamento nel racconto degli archeologidi.

 

Fuente: CARLO ALBERTO BUCCI | La Repubblica.it, 09 febbraio 2011

 

Il miracolo lungo la via Anagnina ha preso forma in un meraviglioso Zeus dal corpo apollineo e in altre cinque sorprendenti teste imperiali del III secolo dopo Cristo. Sculture perfettamente conservate a poche zolle di terra sotto il piano verde della campagna romana. E già bellissime alla luce del tramonto - appoggiate sul prato prima di venire avvolte nella stoffa e portare ai restauratori - anche se ancora piene di terra negli occhi e fango tra i capelli.

Zeus e la famiglia dei Severi

Ma sa di miracoloso anche il fatto che gli archeologi – in tempi di tagli draconiani alla cultura – siano arrivati allo straordinario ritrovamento di ieri mattina grazie ai soldi (circa 100mila euro) che un gruppo di imprenditori ha messo a disposizione per far scavare la villa romana venuta alla luce lo scorso giugno in una zona destinata a verde pubblico dopo aver ricevuto l´ok dai funzionari della Soprintendenza per la realizzazione del cantiere.

 

Sotto attacco del sindaco Alemanno, che non vorrebbe vincoli tra i piedi quando si tratta di opere come il campo nomadi della Barbuta o i cantieri della metropolitana, gli studiosi di antichità romane dello Stato hanno messo a segno un nuovo, importante ritrovamento: una lussuosa dimora di campagna che ha inaspettatamente celato fino a ieri sei sculture nascoste in una vasca.

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"Stavamo levando la terra quando è spuntata una nuca bianca: era l´acconciatura di una matrona romana. L´abbiamo pulita e tolta dalla buca, ma ecco che accanto è apparsa la testina di un bambino, e poi come d´incanto anche le due teste degli imperatori, fino all´erma e allo Zeus" racconta ancora emozionata l´archeologa Magda Fossati che con Davide Pellandra sta portando avanti gli scavi per conto della Soprintendenza speciale di Roma guidata da Anna Maria Moretti. "Ho ancora la pelle d´oca: così tante, tutte insieme, e poi è come se chi le ha nascoste avesse fatto in modo che arrivassero fino a noi senza incidenti" aggiunge Daniela Spadoni, assistente tecnico della Soprintendenza. Infatti, i volti non sono stati gettati alla rinfusa, faccia a terra; e tra un marmo e l´altro c´era come un´imbottitura di tufo a proteggere le statue che presentano tracce di scalpellature precedenti al seppellimento.
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La villa suburbana è stata spogliata dei suoi marmi più pregiati, delle colonne e dei rivestimenti. Ma sotto il piano del prato da pascolo si è conservato il perimetro di questa principesca dimora di campagna: e lo scavo – che per essere terminato ha bisogno di altri finanziamenti, prima di coprire di nuovo tutto dopo aver schedato e fotografato i resti – permette di vedere "in sezione" i pavimenti con mosaici di prima età imperiale e, sopra, i tappeti musivi successivi.

Gli scavi devono essere ultimati e le analisi scientifiche sono appena iniziate: la storia di questo edificio della Roma imperiale va ancora studiata e capita appieno. Rimane il giallo del perché qualcuno seppellì in una vasca al centro dell´atrio il tesoro di marmo della famiglia. E rimane la bellezza delle sculture, pezzi di una galleria di statue che comprende anche un bassorilievo e una testa virile rinvenuti nei mesi scorsi. 

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Ecco la famiglia dei Severi tornano alla luce i fasti imperiali


L'importante ritrovamento nel X municipio. All'interno di una vasca pertinente ad una villa romana, sono state rinvenute sei sculture in marmo databili agli inizi del III secolo d.C. Si tratta di un busto con ritratto e due teste ritratto di personaggi maschili, un ritratto femminile della stessa famiglia, un ritratto di bimba, una statua di Zeus e un'Erma arcaizzante. I pezzi andranno nel Museo nazionale romano delle Terme di Diocleziano.

 

Vía: La Repubblica.it, 08 febbraio 2011

 

Importante ritrovamento archeologico oggi a Roma. Nel corso di indagini archeologiche di tutela nell'ambito della realizzazione del Piano di Zona Edilizio "Anagnina 1", nel X municipio di Roma, dirette dal dottor Roberto Egidi, all'interno di una vasca pertinente ad una villa romana, sono state rinvenute sei sculture in marmo di particolare rilevanza storica e artistica per lo più databili agli inizi del III secolo d.C.

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Si tratta di un busto con ritratto e due teste ritratto di personaggi maschili della famiglia imperiale dei Severi; un ritratto femminile della stessa famiglia dei Severi; un ritratto di bimba coevo; una statua probabilmente di Zeus raffigurato nudo e a grandezza naturale. E' stata inoltre recuperata un'Erma arcaizzante a grandezza maggiore del vero. I pezzi andranno ad arricchire il patrimonio del Museo Nazionale Romano e saranno conservati nella sede delle Terme di Diocleziano, dove verranno immediatamente avviati i primi interventi conservativi.

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L'eccezionale scoperta s'inserisce in un contesto archeologico che già in precedenza ha restituito altre pregevoli sculture quali una raffinata testa maschile in terracotta di stile ellenistico, più grande del naturale, un ritratto maschile della fine del I secolo d.C. ed un rilievo marmoreo, riutilizzato nelle murature, raffigurante un Galata morente di un tipo iconografico ben noto dai rilievi pergameni.

 

Il rinvenimento odierno per quantità, caratteri tecnico-stilistici e qualità dei materiali costituisce senza dubbio una fra le più importanti scoperte verificatesi in questi ultimi tempi nel suburbio della capitale. Difficile stabilire al momento, visto l'attuale stato delle ricerche, l'originaria collocazione e destinazione delle sculture, solo in via ipotetica ricollegabili al complesso residenziale che le accoglie e che manifesta successive fasi edilizie delle quali la piu' recente databile nel III secolo d.C.

La presenza di ritratti ascrivibili, ad un primo esame, a membri della dinastia dei Severi farebbe pensare che l'ultimo proprietario della villa potrebbe essere stato un funzionario di alto rango legato alla famiglia imperiale. L'esistenza di un mausoleo di epoca tardo-imperiale adiacente l'impianto rafforza tale ipotesi stante la consuetudine, frequentemente documentata a partire dal II-III secolo d.C., di seppellire il proprietario accanto alla sua dimora.

"Si tratta di un ritrovamento straordinario - dice il Sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali, Francesco Maria Giro - che testimonia l'importanza dei sondaggi archeologici di tutela condotti nel territorio dell'Urbe con estrema professionalità e puntualità dai tecnici della Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Roma. A loro e alla Soprintendente Anna Maria Moretti vanno i miei più sinceri complimenti per questa eccezionale scoperta, che promette di gettare nuova luce sugli insediamenti di età imperiale del Suburbio". 

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Comentario por María // el febrero 9, 2011 a las 10:26pm
Que preciosidad
Comentario por Alicia M. Canto el febrero 10, 2011 a las 10:54am

Roma siempre sorprendente... Lo mejor, para mi gusto, la herma báquica arcaizante y la estatua de Zeus. Pero no estaría yo tan segura de que se trata de la "famiglia dei Severi". Al menos los dos retratos imperiales aparecidos, éste y éste, no tienen  tanto aspecto de ser severianos, como en este primer momento piensan los arqueólogos.

El primero pudiera tenerse en cuenta también que fuera Lucio Vero, el bastante inútil tercer heredero adoptado por Adriano (más posiblemente, creo, su nieto natural) y coemperador de Marco Aurelio. Y el segundo se aproxima más al propio Marco Aurelio.

Aunque tendría lógica su hallazgo en un entorno severiano, pues ya se ocupó a fondo Septimio Severo de inventarse una "familiaridad" con los que llamo Ulpio-Aelios (a mi juicio muy mal llamados "Antoninos") que en la realidad no existía, también podría ser un espacio suburbano (¿jardín público, villa de familiar o de alto funcionario muy adepto?) con retratos de la familia imperial Ulpio-Aelia, y alguna adición posterior, como la dama, que ésa sí tiene un ligero más aspecto, y sobre todo técnico, de poder ser severiana.(sigue...)

 

Comentario por Alicia M. Canto el febrero 10, 2011 a las 10:59am

(...) O bien de un severiano muy convencido de tal "legitimación dinástica" de los Severos... En fin, ya lo veremos, ahora faltan aún muchos datos. Salu2

Los problemas del editor de Ning, que a ver si los arreglan pronto, me permiten añadir algo más que he visto después:

Una buena serie de 13 fotos en La Repubblica: http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/02/08/foto/zeus_e_la_famigli...


En Discovery.com: Roman Statues Trace Back to Troubled Dynasty

The archaeologists believe that the last owner of the villa was a high ranking officer closely related to the Severan imperial family.

Near the villa we found a mausoleum which probably belongs to the last owner. In the Severan time, it was a well known practice to bury the owner near its house,” Roberto Egidi, the director of the excavation, told La Repubblica.

Buen resumen de prensa de M. Garcia Conde desde Roma, en su álbum de Flickr. Incluye la entrevista en pdf con R Egidi, director de los trabajos. Y no pongo más, que se cortará...
Comentario por Guillermo Caso de los Cobos el febrero 11, 2011 a las 2:26am

Desde luego, tal como apunta certeramente la Dra. Canto, dos de los bustos se parecen como gotas de agua a los ejemplos escultóricos que se conocen de Lucio Vero y Marco Aurelio, respectivamente. Hay incluso más ejemplos que así permiten suponerlo.

A tenor de lo que se dice en Discovery los bustos fueron enterrados con cuidado, separados unos de otros mediante tierra, a modo de relleno de protección.

Si al mismo tiempo se dice que cerca de la villa se halló un mausoleo que probablemente pertenecía al último de sus propietarios, quizás se pueda concluir que tales bustos enterrados servían de acompañamiento en más allá al finado, dado que estaba emparentado con ellos (con los Ulpio-Aelios, tal como sugiere la Dra. Canto). El busto de Zeus no haría más que subrayar el aspecto protector que se le supondría en este contexto.

En fin, habrá que esperar, en cualquier caso, a ver si proporcionan más información al respecto.

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